Il giornalista, giurato della quinta edizione del Premio Gaetano Marzotto, racconta della startup Proxentia che è stata inserita nel programma UE Sme Instrument di Horizon 2020 (assegno da 1,5 milioni). Proxentia, secondo le parole dell’autore, “può salvare delle vite e ha uno sbocco: il mercato mondiale dei test per la sicurezza dei prodotti destinati all’alimentazione umana è stimato tra i 2 e i 3,5 miliardi di dollari annui”.
Dichiaro subito il conflitto di interessi: come giurato della quinta edizione del Premio Gaetano Marzotto ho contribuito alla premiazione di Matteo Salina, ceo e cofondatore di Proxentia. Peraltro nei miei taccuini Proxentia era la seconda ma è per questo che esistono le giurie. Ora la notizia è che i miei colleghi avevano visto giusto dato che la stessa società è stata inserita dall’Ue nel programma Sme Instrument di Horizon 2020 (assegno da 1,5 milioni). Ora parlare di Proxentia, spin off della Statale di Milano, non è immediato: non è un social network o, come va di moda ora, una qualche Uber di categoria. È un’azienda tecnologica con tanto di brevetti e di mercato: per farla breve sappiamo che quando arriva un carico di latte o di frumento in qualche azienda di lavorazione vengono fatti dei controlli a campione e che questi richiedono tempo. Salina e soci hanno brevettato il modo per farlo in venti minuti e in loco. Lo so, non è entusiasmante come progettare un motore di ricerca tridimensionale ma può salvare delle vite e ha uno sbocco: il mercato mondiale dei test per la sicurezza dei prodotti destinati all’alimentazione umana è stimato tra i 2 e i 3,5 miliardi di dollari annui.
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